Lavoratore fragile: tutelarne salute e privacy - Safety First

Lavoratore fragile: tutelarne salute e privacy

Chi è il lavoratore fragile

Per “lavoratore fragile” si intende il lavoratore che a causa di patologie preesistenti può incorrere in conseguenze anche molto gravi in caso di infezione Covid-19.

Rientrano in questa categoria coloro che sono affetti da immunodepressione, esiti oncologici o disabilità, oppure i lavoratori che soffrono di patologie che, in caso di infezione, possono incidere notevolmente sulla prognosi.

La fragilità del lavoratore può dipendere, oltre che dalle patologie pregresse, anche dall’età: se superiore ai 55 anni i rischi aumentano.

Attestato di fragilità

La certificazione che attesti la fragilità dl lavoratore deve essere rilasciata dalle autorità sanitarie o dal medico di base. Di seguito una breve lista delle condizioni di rischio da certificare:

  • immunodepressione;
  • patologie oncologiche;
  • svolgimento di terapie salvavita;
  • disabilità con connotazione di gravità con riferimento alla Legge 104.

Il ruolo del medico

Molto importante è il compito del medico, il quale deve necessariamente segnalare la presenza di lavoratori soggetti a particolari situazioni di fragilità che, sulla base di quanto detto, dovranno essere tutelati dall’azienda, pur sempre nel rispetto della loro privacy;
I medici dovranno altresì segnalare le indicazioni che sono state fornite dalle autorità sanitarie e, infine, occuparsi del reinserimento dei lavoratori nel contesto lavorativo al termine dell’infezione da coronavirus.
L’art. 83 d.l. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) prevede che i datori di lavoro pubblici e privati assicurano la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti al rischio.

 

 

Il ruolo di Safety First è anche quello di monitorare gli ambienti di lavoro assicurandosi la protezione dei lavoratori da eventuali pericoli o da agenti che possono influire gravemente sulla salute. Visita il nostro sito per maggiori informazioni.

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